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Biblioteca Ariostea

Telefono Tel. 0532 418200 – Indirizzo Via delle Scienze, 17 – 44121 Ferrara – Emailinfo.ariostea@comune.fe.it

Incontro con l’autoreGiovedì 1 febbraio 2024, ore 16.30

Rinascimento italiano e ‘internazionale’: da Jacob Burckhardt ad Aby Warburg

Presentazione dei volumi curati da Maurizio Ghelardi (Scuola Normale Superiore)

Sarà presente il Curatore. Introduce Patrizia Castelli (Università di Ferrara)
 
A. WARBURG, Astrologica. Saggi e appunti 1908-1929, Torino, Einaudi, 2019
A. WARBURG, Fra antropologia e storia dell’arte. Saggi, conferenze, frammenti, Torino, Einaudi, 2021
J. BURCKHARDT, Il Rinascimento italiano. Civiltà e arte, Torino, Einaudi, 2023
 
Le opere di Jacob Burckhardt e Aby Warburg rappresentano una pietra miliare della ‘nuova’ interpretazione del Rinascimento tra XIX e XX secolo. A distanza di più di centocinquant’anni dalla loro pubblicazione, costituiscono ancor oggi un contributo essenziale al rinnovamento degli studi umanistici. Entrambi gli autori, anche se in modi diversi, hanno concorso, tra l’altro, a tracciare una linea significativa nella città di Ferrara tra il potere terreno e quello dei cieli. Soprattutto nei confronti del pensiero di Warburg, il lettore «deve adeguarsi alla mobilità della formulazioni e distinguere ciò che è essenziale dal contingente, individuare in divenire la sua opera» (M. Ghelardi).
 
Maurizio Ghelardi è editore di cinque volumi della edizione critica tedesca delle opere di Jacob Burckhardt. Ha ottenuto due finanziamenti ERC (European Research Council, 2010-2015, 2016-2019) per la creazione di una piattaforma informatica volta alla pubblicazione della corrispondenza inedita a Burckhardt. Ha curato gli scritti sulla astrologia di Aby Warburg (Astrologica, Torino, Einaudi, 2019), nonché una silloge di scritti editi e inediti di Warburg (Tra antropologia e storia dell’arte, Torino, Einaudi, 2021); ha pubblicato il progetto di Jacob Burckhardt sull’arte e la civiltà del Rinascimento in Italia (Torino, Einaudi, 2023) e il saggio Aby Warburg: uno spazio per il pensiero (Roma, Carocci  2022).
 
A cura del Servizio Biblioteche e Archivi

Incontro con l’autoreVenerdì 2 febbraio 2024, ore 17

TANGO Y SOCIEDAD. L’epopea del tango e la società argentina

Presentazione dell’edizione italiana di “Tango y sociedad. La epopeya del tango y la sociedad argentina”, di Roberto Luis Martinez e Alejandro Molinari (2012), a cura di Alessandro Canè e Patricio Lolli

Torino, Daniela Piazza Editore, 2023
Saranno presenti i curatori Alessandro Canè e Patricio Lolli
 
Tango e società. L’epopea del tango e la società argentina è la versione liberamente tradotta per il pubblico italiano del libro Tango y sociedad. La epopeya del tango y la sociedad argentina, di Roberto Luis Martinez e Alejandro Molinari (2012). Nell’opera, suddivisa in undici capitoli, si ripercorre dalle origini la storia del tango quale fenomeno artistico-musicale e quale fondamentale contributo culturale alla definizione della nuova società argentina, che andava determinandosi in seguito all’enorme flusso immigratorio dalla seconda metà del ‘800. Nel libro, la storia del tango è raccontata in una sorta di visione da “dietro le quinte”, dove al di là dell’incantevole bellezza della musica, della toccante poesia dei testi, e della straordinaria potenza evocativa del ballo, il tango rivela la natura povera ed emarginata della sua nascita e descrive il suo evolversi f rammischiato ad una moltitudine di individui, di lingue e razze diverse accomunati dall’indigenza e forzatamente affratellati nelle inadeguate abitazioni destinate agli immigrati.
È proprio in questi ambiti che il tango troverà la forza per crescere e diffondersi fra tutti gli strati della società rioplatense, divenendone di fatto riferimento e simbolo. Nel succedersi dei decenni, come illustrato nel libro, autori, poeti e musicisti di straordinario valore daranno origine a quella miriade di capolavori che ancora oggi rendono il tango uno dei generi musicali più apprezzati e ballati in tutto il mondo.
  
Fra le passioni che pratica da sempre come il disegno, la pittura e la scultura, Alessandro Canè dal 1997 ha inserito il tango approfondendone la conoscenza degli aspetti artistici , musicali, culturali e storici che lo compongono. È stato insegnante, musicalizador di tango e sceneggiatore dello spettacolo “Escuela de Tango” rappresentato a Reggio Emilia nell’anno 2007. Insieme a Patricio Lolli, tiene charlas ed incontri a tema per la divulgazione della storia del tango.
Patricio Lolli ha trascorso la propria vita tra l’Argentina, dove è nato, e l’Italia, dividendosi tra calcio e tango. Ha fatto parte della Nazionale Argentina Juniores di Calcio. Ballerino e coreografo, coautore di spettacoli teatrali di tango e appassionato collezionista di musica, filmati, libri e materiale storico concernente il genere, insegna e divulga tango ponendo particolare attenzione agli aspetti poetici ed emotivi che ne contraddistinguono la musica e le parole. Insieme ad Alessandro Canè, tiene charlas ed incontri a tema per la divulgazione della storia del tango.
 
A cura del Servizio Biblioteche e Archivi

Conferenze e ConvegniSabato 3 febbraio 2024, ore 10.30

DIALOGHI DI EDUCAZIONE CIVICA

Cosa significa democrazia. Analisi di un concetto frainteso

Ciclo di incontri curati da Vittorio Pellizzola

In un periodo di grandi sconvolgimenti globali, sembra opportuno tornare a interrogarsi sui fondamenti del nostro vivere in società e dunque sul nostro senso civico e sullo spirito della polis. Attraverso l’esame critico e la libera discussione si intende dunque affrontare, in primo luogo, l’idea centrale di democrazia, oggi banalizzata e confusa, seguendo un percorso di auto-educazione che vada oltre la mera informazione e lo sterile opinionismo.

Vittorio Pellizzola, laureato in Scienze Politiche all’Università di Bologna, è impiegato da molti anni presso la Biblioteca Comunale Ariostea, occupandosi principalmente del servizio di reference ossia dell’assistenza a lettori e studiosi nel corso delle loro ricerche bibliografiche e informative. Ha già ideato e condotto analoghi incontri di educazione civica presso la Biblioteca Popolare Giardino.
Scarica: calendario_dialoghi_di_educazione_civica.pdf

Iniziativa non soggetta a diretta video

Conferenze e ConvegniLunedì 5 febbraio 2024, ore 17

Luigi Storari (1821-1894), un ingegnere ed esule ferrarese a Smirne (Turchia)

Conferenza di Cenk Berkant (Università di Mugla, Turchia)

Introduce Fede Berti, archeologa, già Direttrice del Museo Archeologico Nazionale di Ferrara
 
Luigi Storari nacque a Ferrara nel 1821, figlio di Felice e Marianna Manfredini. La famiglia Storari è conosciuta sin dal XV secolo grazie a diverse figure di prelati, scrittori, poeti e docenti universitari. Luigi si iscrisse all’Università di Roma nel 1845, conseguendo il diploma di ingegnere al termine di un corso di studi triennale nel quale si formarono anche gran parte dei professionisti dello Stato Pontificio impegnati in opere di idraulica, edilizia e sovrastrutture stradali. Dopo aver partecipato alle rivoluzioni del 1848 e 1849, lasciò la patria alla ricerca di un rifugio lontano dal suo paese natale. Dopo un avventuroso viaggio arrivò a Smirne, tra i più fervidi centri di riferimento dell’emigrazione politica italiana. Qui, nel 1854 l’ingegner Storari si occupò di costruire una strada carrozzabile fra il Ponte delle Carovane e la cartiera di Halkapinar. La prima pianta particolareggiata della città turca venne realizzata dallo stesso Storari fra il 1854 e il 1856, dedicata al sultano Abdülmecid: la pianta è accompagnata da una guida, scritta da Luigi, pubblicata a Torino nel 1857, con il titolo Guida con cenni storici di Smirne.
Morì a Ferrara il 13 gennaio 1894.
 
Cenk Berkant è nato a Smirne, Turchia, laureandosi in Storia dell’Arte presso l’Università dell’Egeo di Smirne. Nel 2005 ha ottenuto la qualifica di Master of Art con la tesi Un Architetto francese a Smirne: Raymond Charles Péré (1854-1929), presso la medesima università. Di seguito, ha vinto il concorso di Dottorato Internazionale dell’Università degli Studi di Padova, dove ha conseguito il titolo di dottore di ricerca in Storia dell’Arte con il titolo di tesi L’Impero Ottomano e l’Italia, le relazioni in architettura: il caso di Smirne. Nel 2012 ha condotto le ricerche post-dottorato, sotto la guida della professoressa Claudia Conforti presso la cattedra di Storia dell’Architettura dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”. Nel 2013, ha iniziato a lavorare in qualità di professore assistente in dipartimento di S toria dell’Arte presso l’Università di Mugla, Turchia. Nel 2022, è diventato professore associato di storia dell’arte moderna presso la medesima università.
 
A cura del Servizio Biblioteche e Archivi

Incontro con l’autoreMartedì 6 febbraio 2024, ore 17

L’inesistenza di Dio e l’utopia

Presentazione del libro di Rino Genovese

Macerata, Quodlibet, 2023
Introduce Filippo Domenicali
 
Religioni e pensiero dell’utopia a confronto, in un saggio che ne mette in luce connessioni e differenze. Secondo atto di un dittico aperto da Socialismo utopico, socialismo possibile (2021). Un breve testo per argomentare la tesi che religioni e pensiero dell’utopia sono formazioni tra loro concorrenti, asintoticamente orientate in modi differenti verso un’alterità politico-sociale, ma che solo il secondo è davvero compatibile con una pluralità di opzioni individuali riguardo ai “fini ultimi”. Il pensiero dell’utopia non poggia su nessuna base solida; l’elemento suo proprio è quello rarefatto della teoria – e, nei confronti delle culture, si pone come una sorta di lingua artificiale, un esperanto nato sì, storicamente, nel mondo occidentale moderno, ma come un insieme di proposizioni o proposte che hanno la caratteristica di essere “astratte” rispetto a questa o quella forma di vita particolare. Ma quella che a tutta prima sembra la sua intrinseca debolezza può risultare l’unica carta da giocare per affrontare i destini della specie umana su un pianeta ormai alla deriva.
 
Rino Genovese, ex ricercatore della Scuola Normale Superiore di Pisa, è attualmente presidente della Fondazione per la critica sociale in Firenze; ha pubblicato diversi articoli e libri, come Socialismo utopico, socialismo possibile (Quodlibet, Macerata 2021), Un illuminismo autocritico. La tribù occidentale e il caos planetario (Rosenberg & Sellier, Torino 2013) e Convivenze difficili. L’Occidente tra declino e utopia (Feltrinelli, Milano 2005). Fa parte delle redazioni di «La società degli individui» e «Terzogiornale».
 
A cura dell’Istituto Gramsci di Ferrara e dell’Istituto di Storia Contemporanea

Incontro con l’autoreMercoledì 7 febbraio 2024, ore 17

OXFORD, I LOVE YOU

Presentazione del libro di Anna Quaglia

Europa Edizioni, 2023
Dialogano con l’autrice Nicoletta Zucchini e Paola Cuneo

Traduzione dell’edizione italiana Ti amo Oxford (Roma, Gruppo Albatros Il Filo, 2023).
Non più come studentessa ma da donna sposata e lavoratrice, Anna ritorna negli stessi luoghi, ma cambia college. Giunge a Oxford come accompagnatrice di studenti o di persone desiderose di vivere la sua stessa esperienza. Nel ’95 si immerge nella magica atmosfera del Magdalen College e qui, ogni giorno, si sorprende di quanto fascino susciti in lei ogni angolo di questo storico college: la Cappella, la Dining Room, i “Quadrangles”, il parco. Persino le persone che lavoravano nel college e che incontrava tutti i giorni la emozionavano in quanto espressione di una cultura ancora ricca di tradizione e storia. Anche se ormai conosceva Oxford a memoria, non c’era un momento in cui non la trovasse eccitante e viva. E, come sempre, il momento del distacco era sempre triste e malinconico.
 
Nata ad Adria, Anna Quaglia all’età di otto anni si trasferisce a Padova. Ha studiato Lingue e Letterature Straniere a Venezia. Dal 1976 abita a Ferrara. Ha lavorato come insegnante supplente subito dopo la laurea, poi come impiegata nell’ufficio pubblicitario di una emittente privata radiofonica e televisiva di Ferrara. Dopo questa piacevole esperienza ha iniziato a lavorare presso la scuola “Inlingua” di Ferrara, insegnando italiano agli stranieri, specialmente studenti Erasmus. Traduce ancora dall’inglese, spagnolo e francese, svolgendo altresì il controllo di traduzioni dall’italiano alle lingue menzionate. I soggiorni in Inghilterra risalgono agli anni antecedenti la laurea, poi consolidatisi quasi annualmente grazie ai corsi di perfezionamento prima a Oxford, poi a Cheltenham. Saranno proprio le suggestioni suscitate dal film Viaggio in Inghilterra ambientato a Oxford nel Magdalen College a spin gerla nel mondo della scrittura.

Incontro con l’autoreGiovedì 8 febbraio 2024, ore 17

Tutte le perle del mondo. Storie di viaggi, scambi e magnifici ornamenti

Presentazione del libro di Maria Giuseppina Muzzarelli, Luca Mola e Giorgio Riello

Bologna, il Mulino, 2023
Ne parla con gli autori Silvana Vecchio
 
Rare e preziose, le perle hanno ispirato artisti e scrittori, conquistato in ogni epoca il favore di uomini e donne che le hanno incluse fra gli ornamenti prediletti.  Emblema del lusso, della raffinatezza e della purezza, le perle rappresentano il culmine della perfezione che può raggiungere madre natura, ma allo stesso tempo simboleggiano anche dolore e perdita. Il libro propone un viaggio avventuroso, dal Nuovo Mondo all’Asia, dal Venezuela al golfo Persico , dalle piazze dello smercio più frenetico, come Venezia, Anversa e Siviglia, alla Cina e al Giappone, e interroga diverse discipline, dalla storia dell’arte alla storia della moda, alla storia economica e sociale, nel tentativo di rispondere a una pluralità di domande: come venivano pescate le perle? chi le commerciava? chi le indossava? come giungevano nelle botteghe di orafi dalle mani sapienti e da lì, sotto forma di splendidi gioielli, nelle corti sfarzose a decorare i cor pi e le vesti di re, regine, cortigiane e cortigiani? E quali erano i loro altri usi? Se il linguaggio che parlavano era soprattutto quello del potere, del prestigio e della bellezza, molte  sono le sfumature che accompagnano la fortuna delle piccole sfere  luminescenti lungo i secoli e fino ai giorni nostri.
 
Maria Giuseppina Muzzarelli ha insegnato Storia medievale, Storia delle città e Storia   della moda nell’Università di Bologna. Fra i suoi numerosi libri: Guardaroba medievale. Vesti e società dal XIII al XVI secolo (nuova ed. 2008), Breve storia della moda in Italia (2014), Le regole del lusso. Apparenza e vita quotidiana dal Medioevo all’età moderna (2020), Andare per le vie italiane della seta (2022). 
Luca Molà ha tenuto la cattedra di Storia dell’Europa Rinascimentale all’European University Institute di Firenze e insegna Storia del Rinascimento nell’Università di Warwick (UK). Le sue ricerche si incentrano sulla storia dei commerci e della cultura materiale tra Medioevo ed Età Moderna. 
Giorgio Riello insegna Storia globale dell’Età moderna all’European University Institute di Firenze ed è docente di Storia globale all’Università di Warwick (UK).  È autore di numerose pubblicazioni sulla storia della moda, del tessile e del design in Europa e Asia in età moderna.
 
A cura dell’Associazione Amici della Biblioteca Ariostea

Incontro con l’autoreVenerdì 9 febbraio 2024, ore 17

NOVECENTO piccolo

Presentazione del libro di Antonio Gallerani

Altromondo Editore, 2023
Dialoga con l’autore Pier Luigi Raineri
 
Novecento piccolo abbraccia, rispecchiandone mentalità e cambiamenti, tutto l’arco del secolo scorso, attraverso storie raccolte da confidenze di persone comuni e da testimonianze familiari, a volte corredate e arricchite dalla fantasia dell’autore. I protagonisti di questi racconti hanno vissuto la loro piccola ma vivace esperienza di vita incrociando in modo occasionale e spesso inconsapevole, da semplici spettatori o comparse, anche la grande Storia, coinvolti o invischiati nel suo accadere. Sono l’espressione umana di quegli anni, un condensato di vita di persone comuni: rappresentano un Novecento piccolo.
 
Antonio Gallerani è nato nel 1952 a Castelmassa, un paese sulla riva veneta del Po. Dopo la maturità classica, si è laureato nel 1977 in Medicina e Chirurgia presso l’Università di Ferrara. Dal 1981 al 2020 ha esercitato la professione di medico di base nel suo paese natale. Appassionato alla storia, esplora il passato nella convinzione che possa essere d’aiuto per comprendere il presente. Nel comporre le sue storie, pur nella rivisitazione operata dalla fantasia, si preoccupa di inserirle nel loro contesto storico, desideroso di rispettare interpretare lo spirito del tempo oggetto della narrazione. Attualmente vive a Ferrara.

Conferenze e ConvegniSabato 10 febbraio 2024, ore 10

GIORNO DEL RICORDO

Storie, memorie e testimonianze istriane

Saluto introduttivo di Marisa Antollovich, già Vicepresidente del Comitato Provinciale di Ferrara Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia
Intervento di Alberto Andreoli

L’Istria, la città di Fiume e il golfo del Quarnero, la Dalmazia sono terre bellissime di antica civiltà, ricche di contrasti, state oggetto di secolari contese. Dal 2004 una legge della Repubblica italiana (L. 30 marzo 2004, n. 92) promuove la conoscenza di alcune delle più significative e drammatiche vicende storiche del Novecento avvenute in quei luoghi. In particolare, il “Giorno del ricordo” (10 febbraio) si prefigge di «conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della complessa vicenda del confine orientale». In occasione della XX edizione della solennità civile, la Società Dante Alighieri – Comitato di Ferrara APS si propone di fornire un profilo della plurisecolare esperienza storico-culturale delle popolazioni dell’Istria, sulla sc orta di documenti e fonti di varia natura.

A cura della Società Dante Alighieri – Comitato di Ferrara APS

Incontro con l’autoreLunedì 12 febbraio 2024, ore 17

Il convento della discordia

Presentazione del libro di Michela Rivetti

Vignate (MI), Il Viandante, 2023
Dialoga con l’autrice Paola Corradini (Università degli Studi di Modena e Reggio)
 
I giovani fratelli Bebbi, stanchi di assistere in silenzio allo spadroneggiare di Zoboli e Scaioli, non capiscono perché il padre non si opponga, come dovrebbe la longa manu del Duca. Gian Jacopo sente il dovere di fare ciò che Antonio sdegna e prende in mano la fazione, sostenuto dai fratelli. La disputa tra Zoboli e Benedettini, tra la zia Badessa a una suora degli Scajoli, offre ai Bebbi l’occasione di farsi valere. La discordia del convento si spande per Reggio Emilia e i Bebbi imparano presto che pure le buone azioni si pagano. Tra i segreti sussurrati, uno minaccia il Duca Alfonso e i Bebbi dovranno salvarlo, mentre gli Scaioli ambiscono a scalzare gli Zoboli. Con Il convento della discordia si consolidano le fazioni che nella saga “Alfieri del Duca” combatteranno per gli Este o il Papa. Nel romanzo gli elementi di fantasia si integrano con ricostruzioni storiche elaborate da carteggi e documenti conservati negli Archivi di Stato. La ricerca storica è la base imprescindibile di questa narrazione che riguarda intrighi politici e affetti famigliari. Le vicende dei personaggi storici locali si legano a quelle di nomi più noti come Ludovico Ariosto e il Cardinale Ippolito d’Este.
 
Michela Rivetti nasce a Reggio Emilia nel 1991. Consegue la maturità classica presso il liceo locale e prosegue gli studi all’Università di Bologna, dove consegue la laurea in “Storia e Civiltà Orientali” e attualmente sta completando il percorso in “Archeologia e Culture del Mondo Antico”. Ha svolto tirocinio presso il Goa Chitram Museum (India) e ha collaborato con vari enti e associazioni per l’organizzazione di mostre, eventi culturali, rassegne di presentazioni di libri. Ha prestato Servizio Civile presso i Musei Civici di Reggio durante il quale ha elaborato eventi di carattere ludico-culturale. Coltiva fin da bambina la passione per la recitazione e la scrittura e grazie a quest’ultima si è interessata alla storia locale e ha iniziato a frequentare gli archivi e a consultare manoscritti. Si è quindi dedicata alla divulgazione storica tramite la narrativa, contenuti per il web e visite guidate teatralizzate in castelli ed edifici di valore storico.

Incontro con l’autoreMartedì 13 febbraio 2024, ore 17

RUOLI. La comunicazione interpersonale nel business

Presentazione del libro di Davide Della Chiara

Ferrara, Este Edition 2024
Ne parla con l’autore Cristian Vecchiattini
 
RUOLI – la comunicazione interpersonale nel business vuole essere un contributo utile al miglioramento della vita professionale di ciascuno. Trascorriamo buona parte della nostra giornata lavorando, lo facciamo per soddisfazione personale e per soldi. Ma a cosa servono i soldi se non a garantirci una più gratificante vita emotiva? Spesso però, sono queste stesse emozioni a complicarci le relazioni sul lavoro con il risultato che il bilancio emotivo risulta in negativo: ci troviamo a vivere una vita più ricca di emozioni negative che di emozioni positive. Con questo testo il suo autore intende fornire un modello utile ad ordinare il più possibile le emozioni legate al ruolo professionale che rivestiamo.
 
Davide Della Chiara è psicologo clinico e di comunità. Ha esperienza di teatro maturata nel corso di vent’anni come attore, regista, forma­tore. Ha svolto questa attività presso Dipartimenti di Salute Mentale, scuole di ogni ordine e grado e carceri. Educatore d’infanzia per sette anni, ha condotto diversi interventi di rige-nerazione urbana. Dal 2018 è psicologo libero professionista e conduce corsi di teambuilding e public speaking rivolti a privati ed aziende. Eroga consulenze sulla comunicazione nelle organizzazioni per ottimizzare i processi decisionali. Formatore in comunicazione interpersonale, presso diversi enti. Svolge anche attività di consulente di carriera.
  
A cura del Consorzio Eventi Editoriali

Incontro con l’autoreMercoledì 14 febbraio 2024, ore 17

Donne. Salute. Territorio

Presentazione del libro curato dalla Community Donne Protagoniste in Sanità

Edizioni Edra, 2023
Presenzia Monica Calamai, direttrice generale dell’AUSL di Ferrara, commissaria straordinaria dell’Azienda Ospedaliero Universitaria di Ferrara, coordinatrice della Community Donne Protagoniste in Sanità
 
Il libro è definito da tre termini che rappresentano la volontà di raccontare dal punto di vista di Donne Protagoniste la strada che si sta percorrendo verso un modello organizzativo di salute che fa dell’integrazione con il territorio la sua parola d’ordine. Integrazione tra ospedale e territorio, tra figure appartenenti ad ambiti disciplinari diversi, tra professionisti e pazienti, tra professioni tradizionali ed emergenti, tra protocolli specialistici e visione olistica della cura. Un approccio di attenzione alla territorialità che culmina nell’emanazione del Decreto Ministeriale 77 del 2022, ma è frutto di grandi e progressivi cambiamenti demografici, epidemiologici, economici, tecnologici e culturali, per citarne alcuni macroscopici.
“Donna” allora diventa sia una prospettiva di lettura, sia una lente d’ingrandimento sul ruolo femminile che è perno centrale di una profonda trasformazione. Questo libro nasce quindi con lo scopo di fornire il punto di vista di innumerevoli professioniste e professionisti sanitari che ogni giorno contribuiscono alla realizzazione del nostro SSN e si pone l’obiettivo di mettere a fuoco l’evoluzione del servizio sanitario sul territorio, sottolineando l’importanza dell’equità e dell’inclusione, che sia geografica, etnica, culturale, di genere, offrendo proposte pragmatiche per affrontare le sfide davanti a noi.
 
La Community Donne Protagoniste in Sanità nasce circa tre anni fa da una idea maturata da una professionista, in virtù del lavoro svolto negli anni all’interno del mondo della sanità e del sociale, grazie ad un’attenta analisi del contesto e ad un confronto costante con il genere femminile. L’idea è quella di creare una rete di donne su scala nazionale ed importanti contatti internazionali, con l’obiettivo di elaborare un pensiero prevalentemente femminile che possa concorrere allo sviluppo, alla crescita e all’innovazione nell’ambito della sanità e del sociale, anche attraverso soluzioni originali secondo una concezione bottom-up. In sintesi, si tratta di fare in modo che le donne possano intervenire nei fatti della realtà sanitaria e sociale che le circonda, permettendo una trasformazione grazie alle specificità femminili di cura, cuore, visione, coraggio, pazienza , senso ecologico, relazioni e capacità di sorellanza. Gli autori ed autrici del libro sono circa 200 professionisti coordinati da Monica Calamai, direttrice generale dell’AUSL di Ferrara dal 2020 e commissaria straordinaria dell’Azienda Ospedaliero Universitaria di Ferrara dal 2022.
 
A cura della Community Donne Protagoniste in Sanità

Conferenze e ConvegniGiovedì 15 febbraio 2024, ore 17

Pinocchio, Kim, Gian Burrasca, Giannettino, Tom Sawyer e altri ‘ragazzacci’. Adolescenza come crescita nella trasgressione nella letteratura dell’Ottocento

Conferenze dei Giovedì di Psicologia – Anno XVII, Terzo Giovedì

A cura di Stefano Caracciolo, Professore Ordinario di Psicologia Clinica, Università di Ferrara
 
Rudyard Kipling (1865-1936; Nobel per la Letteratura nel 1906), Carlo Collodi (pseudonimo di Carlo Lorenzini; 1826-1890), Mark Twain (pseudonimo di Samuel Langhorne Clemens: 1835-1910), Vamba (pseudonimo di Luigi Bertelli: 1860-1920) e Edmondo De Amicis (1846-1908). Che cosa accomuna questi scrittori?
Innanzitutto il periodo della loro attività letteraria, ma soprattutto l’aver scelto in alcuni personaggi dei loro scritti più famosi di tratteggiare figure di un’adolescenza ribelle, irrispettosa delle regole, diremmo oggi ‘devianti’ rispetto alla società e alle culture contemporanee. L’adolescenza è un costrutto psicologico relativamente nuovo, descritto nelle sue caratteristiche peculiari da molti studiosi di psicologia clinica e dell’età evolutiva come il periodo di passaggio dall’infanzia alla vita adulta e con margini e limiti diversamente declinati a seconda delle epoche e dei contesti socioculturali. Si tratta di un periodo delle fasi di vita chiaramente influenzato dalle diverse modalità di accesso nella vita adulta, in cui la trasgressione delle regole sociali degli adulti diviene un elemento di passaggio quasi obbligato per una traiettoria che conduce – dovrebbe condurre &ndas h; alla integrazione nella vita relazionale e sociale. Questo passaggio diviene drammatico a partire dallo sviluppo industriale e della società occidentale – ma non solo – quando l’inserimento dell’individuo nella vita adulta ha cominciato a dilazionarsi, quindi proprio nel passaggio fra XIX e XX secolo che è appunto l’epoca delle creazioni letterarie di tutti questi scrittori.
Che cosa possiamo dire oggi, più di un secolo dopo, sulle modalità familiari, pedagogiche e formative destinate a far crescere i ragazzi verso una vita adulta? Come affrontare nei nuovi contesti caratterizzati dalla inurbazione, dalla globalizzazione e dalla presenza del web e dei social media come nuova modalità di relazione ‘ a distanza’ e del contatto, spesso brutale, con elementi della vita che erano precedentemente interdetti come la sessualità, l’ingresso nelle attività produttive, la collocazione in ruolo adulto, la genitorialità?
Rileggere le opere degli autori di opere letterarie collocate in un’epoca diversa dalla nostra, e per certi aspetti differenti o talora superate dalla realtà contemporanea, rimanda peraltro ad invarianti di crescita e di sviluppo che tuttora, seppure sotto altre vesti, si ripropongono e rendono attuale il contributo e la lezione che si possono apprendere, sul piano psicologico, dalle gesta dei ‘ragazzacci’ di allora. Ritroviamo pertanto la astuzia e la capacità di Kim nell’India di fine ‘800 narrata da Kipling, le malefatte di Gian Burrasca che non riesce a cogliere le regole borghesi della Firenze a cavallo dei due secoli, i tentativi collodiani di ricondurre Giannettino e – perché no? – Pinocchio a diventare ragazzi ‘per bene’, compresa la figura ‘maledetta’ e irriverente di Franti nel Cuore di De Amicis destinata ad una paradossale rivalutazione nel celebre contributo di Umberto Eco.
 
Per il ciclo “Anatomie della Mente”, anno XVII

Conferenze e ConvegniVenerdì 16 febbraio 2024, ore 17

100% ‘L’Unità’

Dialoghi e riflessioni sul centenario del quotidiano fondato da Antonio Gramsci

Con la partecipazione di Sergio Gessi, Stefano Lolli e Marco Zavagli

Il 12 febbraio 1924, Antonio Gramsci fondava ‘L’Unità’, il quotidiano proletario, contadino e comunista cui sperava di garantire l’esistenza “per il più lungo tempo possibile”. Passato attraverso la violenza fascista e la clandestinità, “Organo del Partito comunista d’Italia” fino al ’91, ‘L’Unità’ ha ospitato le grandi firme giornalistiche e letterarie italiane, testimoniando i grandi avvenimenti del secolo scorso e, tra alti e bassi, i primi decenni del nuovo millennio, fino ai giorni nostri.
Quasi esattamente a cent’anni dalla sua fondazione, tre noti giornalisti ferraresi ne dialogheranno tra loro e con il pubblico, raccogliendo alcune suggestioni da questo secolo di giornalismo che molto ha da dirci sulla nostra storia e sul nostro presente.
 
A cura dell’Istituto Gramsci e Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara, con il patrocinio del Comune di Ferrara

Conferenze e ConvegniSabato 17 febbraio 2024, ore 10.30

DIALOGHI DI EDUCAZIONE CIVICA

Scontro di civiltà. Uno sguardo oggettivo sul mondo in guerra

Ciclo di incontri curati da Vittorio Pellizzola
 
In un epoca di spaventosi avvenimenti mondiali, quali impoverimento, pandemia e soprattutto guerra, questo secondo incontro affronterà la scottante situazione di caos planetario che rischia di disgregare le nostre società e di lanciarci verso un futuro del tutto incerto e pericoloso. Si cercherà dunque di capire se e come sia possibile preservare le identità etniche, religiose, nazionali, senza precipitare nel conflitto perpetuo.
 
Vittorio Pellizzola, laureato in Scienze Politiche all’Università di Bologna, è impiegato da molti anni presso la Biblioteca Comunale Ariostea, occupandosi principalmente del servizio di reference ossia dell’assistenza a lettori e studiosi nel corso delle loro ricerche bibliografiche e informative. Ha già ideato e condotto analoghi incontri di educazione civica presso la Biblioteca Popolare Giardino.
Scarica: calendario_dialoghi_di_educazione_civica.pdf

Iniziativa non soggetta a diretta video

Incontro con l’autoreLunedì 19 febbraio 2024, ore 17

SWEDENBORG, di Daisetz Teitarō Suzuki

Presentazione del libro curato da Federica Sgarbi

Le Lettere, 2023
Introduce la relatrice Marcello Girone Daloli
 
L’opera di Daisetz Teitarō Suzuki (1870-1966) è nota in Occidente per i suoi numerosi contributi in materia di buddhismo Zen. Meno noti sono i contributi  relativi allo studio, capillare e attento, a cui si dedicò lungamente circa il mistico svedese Emanuel Swedenborg (1688-1772). Essi offrono, in una guisa estremamente divulgativa, contenuti originali in tema di pensiero filosofico-religioso, oltre che una brillante rivalutazione della figura del mistico svedese, nota in Europa forse più per la critica mossagli da Kant che per la sua riflessioni  di natura teologica.
Tradotti per la prima volta in italiano, tali scritti sono raccolti in questo volume al fine di presentare al pubblico un nuovo e inedito volto di Daisetz Teitarō Suzuki, nonché una stimolante e preziosa rilettura della mistica di Swedenborg in chiave buddhista.

Federica Sgarbi, dopo aver conseguito il Dottorato in Filosofia kantiana presso la Sorbona di Parigi, si è trasferita in Giappone, a Kyoto dove vive e insegna Storia del Pensiero dell’Asia e Storia della Filosofia Occidentale all’Università Dōshisha. 
Le sue ricerche e i suoi contributi vertono sulle transizioni della Filosofia e della Mistica tra Occidente e Oriente, con specifico riferimento al buddhismo.
In Italia, ha pubblicato L’Altro Kant (Piccin, 2009) in collaborazione con il prof. Renato Fellin dell’Università di Ferrara.

Per il ciclo “Incontri con la Spiritualità Applicata”
Scarica locandina incontri primo trimestre 2024: gennaio, febbraio, marzo 2024

Incontro con l’autoreMartedì 20 febbraio 2024, ore 17

Meravigliose creature. La diversità della vita come non la conosciamo

Presentazione del libro di Stefano Mazzotti (Direttore del Museo Civico di Storia Naturale di Ferrara)

Bologna, il Mulino, 2024
Ne parlano con l’autore Paola Spinozzi (Università di Ferrara, Dipartimento di Studi Umanistici) e Giorgio Bertorelle (Università di Ferrara, Dipartimento di Scienze della vita e biotecnologie)
 
La scoperta di nuove specie sul nostro pianeta potrebbe apparire come un evento di carattere storico, come quando i velieri solcavano gli oceani alla scoperta del mondo e giovani scienziati esploravano nuovi continenti per raccogliere piante e animali ancora sconosciuti. Questa storia di esplorazioni scientifiche è tutt’altro che esaurita. Abbiamo ancora tanto da scoprire: l’86% delle specie terrestri e il 91% di quelle degli oceani sono ancora sconosciute alla scienza. È tempo di innamorarci del nostro pianeta, riscoprendone la meraviglia e l’inesauribile varietà. È tempo di partire per un viaggio incomparabile, alla volta di luoghi di inimmaginabile ricchezza: dalla Papua Nuova Guinea al Borneo, dall’Himalaya al Mekong, dallo Sri Lanka al Madagascar, fino alle montagne della Tanzania. Pagina dopo pagina incontreremo una collezione infinita di specie che abitano il nostro pianeta, ma che rischiamo di perdere prima ancora di esser riusciti a conoscerle. Ed ecco una collezione altrettanto infinita di ragioni per impegnarci a preservare questa diversità, perché altri dopo di noi possano continuare a godere di questo portentoso spettacolo della vita, che va ben oltre le più audaci fantasie umane.
 
Stefano Mazzotti, zoologo, è direttore del Museo Civico di Storia Naturale di Ferrara dal 2012 e tiene lezioni di Biogeografia e di Didattica Museale all’Università di Ferrara. Ha compiuto esplorazioni zoologiche in Sud America, nelle foreste tropicali montane delle Ande, alla ricerca di nuove specie. Tra i suoi libri, ricordiamo Esploratori perduti. Storie dimenticate di naturalisti italiani di fine Ottocento (Codice edizioni, 2023).
 
A cura del Servizio Biblioteche e Archivi

Conferenze e ConvegniMercoledì 21 febbraio 2024, ore 16.30

MASCHILE e FEMMINILE

Ideologia gender e trans umanesimo

Interventi di Elena Sivieri e Giorgio Capellani
 
Il tema dell’identità della propria individualità legata al genere è tra i più dibattuti dei nostri tempi, è importante comprenderne la fenomenologia e le motivazioni senza pregiudizi e moralismi. Insieme cercheremo di analizzare il fenomeno e di trovare alcune modalità d’approccio comuni al di là di facili ma inopportune polarizzazioni.
L’obiettivo è di affrontare tematiche storiche da un punto di vista sintomatologico e di costume come manifestazione dei tempi. Comprendere le influenze del passato, che ancora perdurano ai nostri giorni, ci può fornire una preziosa chiave di lettura per l’interpretazione del momento presente e delle sue possibilità di sviluppo. L’interpretazione di fenomeni di attualità consente di meglio affrontare le sfide del tempo presente anche in chiave pedagogica.
 
Elena Sivieri: dopo avere recitato per anni in alcune compagnie teatrali e aver curato la regia di vari spettacoli per ragazzi ed adulti, consegue il diploma di formazione in pedagogia Waldorf a Milano nel 1999 con una tesi sul teatro. Nel 2015 consegue il diploma in “Sprachgestaltung” in lingua italiana presso il Goetheanum di Dornach (CH). Ha insegnato teatro per quindici anni presso il Liceo della scuola Rudolf Steiner di Milano e in altre scuole milanesi. È insegnante di Arte della Parola nella formazione di pedagogia Waldorf della scuola Cometa di Milano e nel corso estivo per l’aggiornamento insegnanti Waldorf a Oriago. Porta in scena recital in varie città italiane e collabora per l’approfondimento dell’Arte della Parola con alcune scuole e realtà antroposofiche.
 
Giorgio Capellani: ingegnere, si è laureato al Politecnico di Milano nel 1985. Ha collaborato con aziende multinazionali nel campo delle tecnologie informatiche (IBM, HP) ricoprendo diversi ruoli professionali e manageriali in contesto nazionale e internazionale fino al 2014. Ha insegnato Marketing al Politecnico di Milano. Dopo queste esperienze professionali si è diplomato al Seminario di Pedagogia Waldorf a Milano e Oriago e ha frequentato il corso di formazione per lo sviluppo delle qualità per la didattica del terzo settennio a MIlano. Collabora con i seminari di formazione e aggiornamento per docenti per l’insegnamento di Matematica, Fisica e Chimica. È membro del Gruppo di Coordinamento Pedagogico e rappresenta il movimento delle scuole Waldorf italiane in ECSWE (European Council for Steiner Waldorf Education). È autore del libro Crescere nell’era digitale e svol ge attività di conferenziere su tematiche antroposofiche, storiche, pedagogiche e tecnologiche.
 
A cura dell’Associazione Rudolf Steiner per la Pedagogia in Ferrara

Incontro con l’autoreGiovedì 22 febbraio 2024, ore 17

La Duchessa Millennial

Presentazione del libro di Emanuela Marra

Bologna, BookTribu, 2023
Dialoga con l’autrice Samanta Guerzi

Valentina è una giovane studentessa italiana, in vacanza studio a Londra.
Solare e divertente, ama prendere la vita come viene senza troppi pensieri. Qui, frequenta diversi amici tra cui l’indiano Jamiro, dal fascino magnetico e misterioso. Combattuta tra libertà e impegno, non sa come comportarsi di fronte alla sua corte spietata. Una sera, complice un temporale, si avventura in uno dei camerini del teatro, dove segue un corso di recitazione, e si risveglierà nel 1810 nei panni della duchessa Elizabeth Walford. Incredula e smarrita, Valentina dovrà imparare a cavarsela in un’epoca tanto lontana dalla sua, e, qui, farà la conoscenza del duca Thomas Howard, ribelle quanto lei e capace di accendere una fiamma difficile da domare.
Tra gaffes, contraddanze e corse a perdifiato nell’assolata campagna inglese, Valentina sarà protagonista di un viaggio che cambia la vita e, forse, la migliora. Perché nulla accade mai per caso, e anche da uno schizzo indecifrabile possono affiorare le risposte che stiamo cercando.
 
Emanuela Marra vive nella provincia di Ferrara. Appassionata da sempre di lettura e scrittura, fonda il blog letterario Sognano di Scrivere, in cui si occupa di servizi agli autori. Esordisce nel 2021 con il romance contemporaneo Un Sogno nel Vigneto (Land Editore), seguono diversi racconti pubblicati in raccolte romance. La Duchessa Millennial è il suo secondo romanzo.

Conferenze e ConvegniVenerdì 23 febbraio 2024, ore 17

PER UN PENSIERO-PAESAGGIO. FOTOGRAFIA E FILOSOFIA

Conferenza di Filippo Domenicali (Direttivo Istituto Gramsci di Ferrara)

L’obiettivo è di riflettere su alcune possibili connessioni tra fotografia, filosofia e letteratura, a partire da autori che hanno concentrato la loro attenzione sulle metamorfosi del paesaggio “post-industriale” – padano in particolare – da Ghirri a Celati, e anche oltre. Si proporrà un percorso tra testi e immagini al fine di individuare, nella dimensione estetica, le coordinate per un “pensiero-paesaggio” capace di confrontarsi con le sfide del nostro tempo.
 
Filippo Domenicali è docente di Filosofia e Storia presso il liceo “A. Roiti” di Ferrara. Appassionato del pensiero francese contemporaneo, ha recentemente pubblicato una monografia dedicata alla figura di Gilles Deleuze (Carocci 2023, con Paolo Vignola).

Per il ciclo “I colori della conoscenza. Linguaggi, Arti, Scienze”, a cura dell’Istituto Gramsci di Ferrara
Gli incontri hanno valore legale di corso di formazione-aggiornamento ai sensi del DM prot. n. 802 del 19/6/2001, DM prot. n. 10962 dell’8/6/2005. Ai docenti iscritti verrà rilasciato attestato di frequenza e agli studenti iscritti attestato per accedere al credito formativo (info: gramsciferrara@gmail.com)
Scarica locandina incontri gennaio-maggio: colori_della_conoscenza.pdf

Conferenze e ConvegniMartedì 27 febbraio 2024, ore 17

I Romani nel Delta del Po

Voghenza e il Polesine di San Giorgio: tra erudizione, curiosità e sotterfugi

Conferenza a cura di Alberto Andreoli, per il ciclo “Archeologia in Biblioteca” (decima edizione)

La zona rivierasca del basso Po, interessata in età classica dalle esperienze urbane di Adria e Spina, dopo un certo ma insufficientemente documentato periodo gallico, tra la fine del III e l’inizio del II secolo a.C. entrò a far parte del dominio di Roma. Il processo di “romanizzazione” seguito alla conquista fu condizionato dall’instabilità del quadro ambientale. Nel territorio corrispondente all’attuale pianura ferrarese si attestò un popolamento sparso, costituito da realtà insediative di ridotte dimensioni (villae, vici, pagi), ancorate sulle emergenze naturali più stabili (dossi, gronde fluviali, cordoni dunosi litoranei).
Probabilmente il principale centro vicano dell’areale è stato individuato a una quindicina di chilometri a sud-est di Ferrara, presso Voghenza, frazione nel Comune di Voghiera. In tale località, ignorata dalle fonti antiche, agli sporadici e casuali rinvenimenti del passato, che sollecitarono l’interesse antiquario non solo locale, sono succedute a partire dagli anni Cinquanta del secolo scorso programmate e accurate esplorazioni archeologiche. Puntuali studi interdisciplinari hanno reso possibile la ricostruzione del quadro ambientale antico e comprensibile il carattere dell’insediamento, posto sulle rive del paleoalveo di un’antica divagazione padana, frequentato almeno dal IV-III secolo a.C. La ricca documentazione epigrafica disponibile ha consentito di valutare la composizione sociale, lo status economico e le ascendenze culturali della popolazione. A quello che forse è stato “l’unico centro amministrativo divenuto autonomo nella tarda età imperiale tra i rami dell’antico Po” (N. Alfieri) e in cui si sono riconosciute le “radici cristiane di Ferrara” è dedicato il ciclo di tre incontri mensili (16 gennaio, 27 febbraio, 25 marzo) della decima edizione di Archeologia in Biblioteca.
Il primo appuntamento ha avuto la funzione di fornire un primo orientamento e richiamare l’attenzione sulla documentazione e le fonti note sull’argomento, fino al XVII secolo. Questo secondo incontro si propone di delineare la “storia archeologica” di Voghenza e del suo territorio quale è andata delineandosi tra Sette e Ottocento, a seguito dei numerosi rinvenimenti archeologici allora avvenuti nel Polesine di San Giorgio.

In collaborazione con la Società Dante Alighieri – Comitato di Ferrara APS

Incontro con l’autoreMercoledì 28 febbraio 2024, ore 17

Benvenuti a Trentacapre. Il paese dell’Amilcare e della Pinuccia

Presentazione del romanzo di Cinzia Montagna

Edizioni Area Navarra, 2023
Dialogheranno con l’autrice Federica Graziadei e Nicoletta Zucchini (presidente e vicepresidente del Gruppo Scrittori Ferraresi)
 
Trentacapre, toponimo immaginario di un piccolo paese della provincia italiana, è un posto tranquillo abitato da gente quieta, rassicurante e bonaria. Alla guida della comunità un Sindaco dotato di buon senso, che per aderenza alla realtà sembra appartenere ad un’altra genìa, e l’Amilcare, assurto a punto di riferimento dei trentacapresi a seguito della sua prodigiosa morte e resurrezione. Succede che un bel giorno, dopo che una serie di rogne si sono abbattute sulla piccola comunità mettendo a rischio la santa pazienza del Sindaco, un’altra rogna di ben altra portata investe di petto l’Amministrazione e i trantacapresi tutti. Il Sindaco di Milano insieme ad altri quattromilacinquecentoventi Sindaci del Paese ha, infatti, denunciato che lo Stemma e il Gonfalone di Trentacapre hanno misure irregolari, non risparmiando del problema nemmeno il Presidente della Repubblica che ha ricevuto una formale istanza da parte loro. Per risolvere il problema, il Sindaco riunisce in Assemblea pubblica la popolazione di Trentacapre alla ricerca della soluzione che non faccia perdere l’identità del paese né nello stemma né in quella propria dei trentacapresi. Romanzo ricco di una comicità d’altri tempi, genuino come i buoni sapori di una volta, diverte e ci fa ridere di gusto grazie alla verve esilarante dell’autrice. La lettura è una ventata di aria fresca; i personaggi dalla semplicità disarmante sembrano provenire da un’altra epoca, da un’Italia che forse non c’è più o che risiede autenticamente proprio in quei piccoli borghi della più lontana provincia italiana che da sempre caratterizza il nostro modo di essere.  

Cinzia Montagna à nata a Broni (PV) e abita in Monferrato. È laureata in Teoria e Storia della Storiografia. È giornalista professionista e collabora con Patrizio Roversi come coautore dei suoi programmi televisivi, con Roversi e Syusy Blady in prodotti editoriali video, con Bruno Gambarotta in eventi di carattere culturale e con Paolo Massobrio nell’organizzazione di “Golosaria tra i castelli del Monferrato – Rassegna di cultura e gusto” di Club di Papillon dal 2007. Scrive per il periodico “Millevigne”, per la rivista culturale “Oltre” e collabora con “Il Golosario” di Club di Papillon. Tra le pubblicazioni: i romanzi storici Chi ha paura di Caterina? Storia vera della strega di Broni, di un mulino, di una strada e di due fate (Primula Editore, 2016); Il frate e il cavaliere. Una storia di Montebello della Battaglia (Primula Editore, 2017); Donne fuori dal la Storia. Voci di un Monferrato da scoprire (Ed. Circolo Culturale I Marchesi del Monferrato, 2021). L’Amilcare è nato ufficialmente nel 2019 al premio letterario “Racconti nella rete” – Festival LuccAutori ideato da Demetrio Brandi. Il racconto “Quando l’Amilcare risorse” è stato anche vincitore del premio “Buduar – Almanacco dell’arte leggera”. Questo è il suo primo romanzo da protagonista.

A cura dell’Associazione Culturale Gruppo Scrittori Ferraresi Aps

Incontro con l’autoreGiovedì 29 febbraio 2024, ore 17

“Generi. Rivista internazionale di letteratura italiana” (Pisa-Roma, Fabrizio Serra Editore, 2023)

Presentazione del primo numero, dedicato a “Biografie e autobiografie d’artisti nella tradizione letteraria italiana”, a cura di Vincenzo Caputo

Interventi di Marco Bertozzi (Direttore Istituto di Studi Rinascimentali di Ferrara), Gianluca Forgione (Università di Ferrara) e Cristina Montagnani (Università degli Studi di Ferrara). Saranno presenti i componenti del Comitato Direttivo della rivista.
 
 «Gli storici della letteratura», lamenta Bachtin in Estetica e romanzo, «dietro la superficie variopinta e rumorosa del processo letterario non vedono i grandi ed essenziali destini della letteratura e del linguaggio, i cui protagonisti sono prima di tutto i generi». Il dibattito critico sui generi, categoria portante di ogni discorso letterario, si è sviluppato ampiamente nel corso del Novecento, specialmente in ambito europeo, trasformandosi quasi nella querelle del secolo. Ne è nato, anche in area italiana, un ricco dibattito, che ha prodotto negli anni ottanta importanti volumi, differenti per impostazione ma accomunati dai medesimi intenti. Tali studi pioneristici, che hanno raggiunto – anche nella versione manualistica – il loro massimo apice negli anni novanta, nei decenni successivi non hanno conosciuto una reale prosecuzione “d’insieme”. Mancano, infatti, negli ultimi decenni progetti complessivi su quella che potremmo definire la “biologia” dei generi della nostra tradizione. L’obiettivo della rivista è, dunque, ridiscutere la tradizione degli studi dedicati alle “forme” della letteratura italiana, in una prospettiva di lunga durata, dalle origini alla contemporaneità, per scandagliare la storia, il significato e la fenomenologia dei generi letterari tra codificazione e trasgressione, norma e scarto. Sono accolti contributi volti a indagare tali aspetti con un’attenzione particolare alla tenuta dei generi nel corso dei secoli o con analisi puntali di tipo critico-filologico su esemplificativi casi di studio. Si prendono in considerazione, tra gli altri, forme come l’epica, la tragedia, la commedia, il dialogo, la novella, l’epistola, la lirica, la biografia e l’autobiografia, il romanzo. I contributi, che spaziano quindi nel tempo e nello spazio, anche in un’ottica comparatistica, hanno sempre una spiccata attenzione nei confronti delle modalità di costruzione e ricezione dei generi letterari, al fine di verificarne evoluzioni e involuzioni, aggiustamenti e funzioni.
 
Comitato direttivo della rivista:
Vincenzo Caputo (Università degli Studi di Napoli Federico II), Elisa Curti (Università Ca’ Foscari Venezia), Giovanna Rizzarelli (Università degli Studi di Ferrara), Marcello Sabbatino (Università degli Studi di Firenze) 
 
In collaborazione con l’Istituto di Studi Rinascimentali di Ferrara

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Biblioteca Ariostea

Incontro con l’autoreLunedì 8 gennaio 2024, ore 17

The game of possession. Le pedine del gioco

Presentazione del libro di Annalisa Mirizzi, vol. 1, parte prima

Ascoli Piceno, Capponi Editore, 2023
Dialogano con l’autrice Elisabetta Friggi e Rossella Marino (G. A. Z. Book) 
 
«So che tutti siamo luce e ombra, ma lui è il caos».
I giochi mortali sono tanti, ma quanti sono i modi per uscirne? Cosa può succedere se due ragazzi con un passato difficile si ritrovano nello stesso gioco perverso? E se si innamorano? Bugie, segreti, vendette e pericolo circondano la storia di Ivan e Ludovica. Forse, era meglio non incontrarsi, ma ora è troppo tardi, il gioco del possesso è iniziato in questo dark romance ricco di suspense e colpi di scena, che sfiora e corteggia il thriller e il romanzo d’azione, pur lasciando ampio spazio a vette di romanticismo e a una sottesa o esplicita tensione erotica. Nessuna sfumatura di grigio, qui o si ama o si odia.
 
Annalisa Mirizzi, classe 2002, nasce e vive in provincia di Ferrara. Forse, per le debilitanti esperienze subite in adolescenza di bullismo e cyber-bullismo, inizia a scrivere creando un nuovo mondo, nella fantasia, dove la sua carica emotiva può esplodere in un altro universo, oltre la realtà. A sedici anni, scrive su Wattpad The game of possession dando sfogo al primo embrionale episodio della saga omonima. Il successo è immediato nella piattaforma digitale, dove trova fan e seguaci che la gratificano e la esortano e a continuare. Oggi, al suo esordio, Annalisa realizza un sogno durato anni, la saga di The game of possession che avrà lunga vita nei futuri sequel.

Incontro con l’autoreMartedì 9 gennaio 2024, ore 17

Mi voleva Platone

Presentazione del romanzo di Giorgio Astolfi

Padova, Edizioni La Gru, 2023
Dialoga con l’autore Mara Guerra

Il professor di Filosofia Alvise Zamboni va a trascorrere la pensione nel paese natio, Ponte sul Maggio (nome di fantasia), sulle colline bolognesi, con il progetto di costruirsi una serra e dedicarsi ai fiori. In paese vivono centododici anime compresa una decina di extracomunitari. I primi mesi lo tengono impegnato nel progetto e nella costruzione della serra. Il vecchio professore ha giurato di escludere definitivamente dalla sua vita ciò che gliene aveva dato il senso e che lo aveva accompagnato sino alla pensione: la politica. Ma non ci riesce e decide che lì, a Ponte sul Maggio, può essere possibile realizzare il grande sogno: una repubblica indipendente, libera e liberale che bandisca il danaro e si basi sul baratto.
 
Bolognese di nascita, Giorgio Astolfi vive a Ferrara, dove è stato docente di Lettere in diversi Istituti di Istruzione Superiore. Tra le sue principali pubblicazioni, si distinguono Cronaca di una retrocessione (Firenze libri, 1977), Maria della canicola (ArpaNet, 2009), Estadio magia do gol (Aletti, 2012), Sussurri dal tempo (Spunto edizioni, 2014), Coincidenze plurime (Spunto edizioni, 2017) e Testa in su (L’Erudita, 2017). Tra i riconoscimenti letterari, si distinguono il Premio speciale Giuria (Premio Internazionale di Letteratura “Città della Spezia, 2006”) e il Premio Nabokov 2012 per le poesie edite in e-book con la raccolta … ogni giorno le emozioni …, EEE, Torino 2012).

Conferenze e ConvegniMercoledì 10 gennaio 2024, ore 17

LA CULTURA DELLA SCUOLA. FACCIAMO UN PATTO

Conferenza di Giovanni Fioravanti

In apertura, presentazione del ciclo di incontri “I colori della conoscenza. Linguaggi, Arti, Scienze” a cura di Daniela Cappagli (Direttivo Istituto Gramsci)

Mentre in tutto il mondo si stanno sperimentando modi nuovi di fare scuola andando oltre l’organizzazione tradizionale dell’insegnamento, il nostro Paese e i suoi intellettuali soffrono ancora di una cultura scolastica vecchia. Si potrebbe iniziare a cambiare passando dalla scuola dell’insegnare alla scuola dell’imparare, restituendo centralità e riconoscimento alla singolarità di ogni bambina e bambino, di ogni ragazza e ragazzo.
Accoglienza e conoscenza di ciascuno come premessa all’ ingresso nella scuola da cui far discendere un “patto formativo” singolarizzato. Non più una scuola organizzata come progressione verticale, per età anagrafica, ma per progressione orizzontale lungo un curricolo percorso da ciascuno secondo i propri tempi e bisogni formativi che nessuna classe e bocciatura possono imbrigliare.

Docente, formatore, saggista e dirigente scolastico a riposo, Giovanni Fioravanti è esperto di istruzione e formazione. Ha ricoperto diversi incarichi nel mondo della scuola a livello provinciale, regionale e nazionale. Suoi scritti sono pubblicati in diverse riviste specializzate del settore.

Per il ciclo “I colori della conoscenza. Linguaggi, Arti, Scienze”, a cura dell’Istituto Gramsci di Ferrara
Gli incontri hanno valore legale di corso di formazione-aggiornamento ai sensi del DM prot. n. 802 del 19/6/2001, DM prot. n. 10962 dell’8/6/2005. Ai docenti iscritti verrà rilasciato attestato di frequenza e agli studenti iscritti attestato per accedere al credito formativo (info: gramsciferrara@gmail.com).
Scarica locandina: incontri gennaio-maggio 2024

Incontro con l’autoreGiovedì 11 gennaio 2024, ore 17

Prodi e l’Italia dell’Ulivo: cronaca di un’idea di buona politica. Dal taccuino del viaggio una ricetta ancora attuale per rilanciare il nostro Paese

Presentazione del libro di Sergio Gessi

Ferrara, Edizioni La Carmelina, 2023
 
Questo volume raccoglie le pagine del diario di viaggio della pri­mavera 1995, quella che vide la genesi dell’Ulivo. Rappresentano una significativa e rivelatrice chiave di compren­sione dell’autentico pensiero di Romano Prodi e della sua idea di politica e di convivenza civile.
 
Sergio Gessi, ferrarese, è giornalista e docente. Ha lavorato con Gian Pietro Testa, Michele Serra, Claudio Fracassi, Angelo Agosti­ni, Paolo Pagliaro e molti altri eccellenti cronisti. Per venticinque anni ha insegnato Etica della comunicazione e Teorie e tecniche del linguaggio giornalistico nelle Università di Bologna, Milano (Iulm) e Ferrara. È stato inoltre capo ufficio stampa al Policlinico di Modena e al Comune di Ferrara. Ha diretto una decina di giornali ed è autore di vari libri, fra i quali Spirito libero: un giornalismo senza padrini né padroni (2018), Responsabilmente li­beri. Per un’etica della comunicazione e dell’informazione (2019) e Giornalismo e verità (2020). Nella primavera 1995 è stato diarista del viaggio di Romano Prodi durante il tour Per l’Italia che vogliamo.
 
A cura del Consorzio Eventi Editoriali

Conferenze e ConvegniVenerdì 12 gennaio 2024, ore 17

LA TERRA DEL RIMORSO di Ernesto De Martino

Conferenza di Corrado Bologna

Per il ciclo di incontri “Tempo di riletture”

Pubblicato nel 1961, La Terra del rimorso di Ernesto De Martino, è diventato un classico del pensiero etnologico e storico religioso contemporaneo. Il libro raccoglie l’esito della ricerca etnografica finalizzata a studiare il tarantismo condotto in Salento nel giugno 1959 da un’équipe guidata da Ernesto De Martino e formata da uno psichiatra, uno psicologo, un musicologo e un sociologo. L’obiettivo era verificare se il tarantismo fosse una malattia specifica o, piuttosto, la manifestazione di un rito di passaggio. Il gruppo di De Martino raccolse diversi materiali tra cui alcune interviste a donne e uomini morsi dalla taranta, o che avevano avuto un parente a sua volta colpito, e assistette in prima persona al rito dei tarantati. L’analisi e il confronto dei dati ha consentito di individuare alcuni elementi simbolici ricorrenti (la pubertà, la recrudescenza ciclica, l’esorcismo e la visione di san Paolo, che annunc iava l’imminente guarigione).

Corrado Bologna ha insegnato Filologia romanza in diverse università italiane e straniere, e Letterature romanze medioevali e moderne alla Scuola Normale Superiore di Pisa. Ha pubblicato numerosi saggi sui principali autori delle letterature europee; fra le sue pubblicazioni Tradizione e fortuna dei classici italiani (Torino, Einaudi 1992), La macchina del Furioso (Torino, Einaudi 1998), e Flatus vocis. Metafisica e antropologia della voce (nuova edizione Luca Sossella, Roma 2022).

A cura dell’Associazione Amici della Biblioteca Ariostea

Conferenze e ConvegniSabato 13 gennaio 2024, ore 10.30

CAINO e ABELE nella Bibbia e nel Corano

Conferenza di Piero Stefani

Presentazione a cura di don Andrea Zerbini

L’uccisione di Abele da parte di Caino sul piano etico è segno che ogni omicidio rappresenta, nella sua radice, un fratricidio; letta in chiave di antropologia culturale indica la contesa tra i diversi, conflittuali modi di spartirsi beni e risorse (Caino è un agricoltore, Abele un pastore); colta in chiave simbolica attesta la fragilità della condizione umana (Abele da hevel, soffio, vacuità). Nella Genesi si afferma per sette volte che Caino è fratello di Abele, mai il contrario: la fratellanza è luogo di responsabilità. Abele tace sempre, a gridare è solo la voce del suo sangue. A proposito dei motivi che spinsero Caino a uccidere il fratello sono significativi anche alcuni esempi iconografici. Nel Corano il fratello che sta per essere ucciso dichiara invece all’altro che egli non alzerà mai la mano su di lui, passo molto valutato dagli esponenti musulmani della nonviolenza.

Piero Stefani è presidente di Biblia e studioso dei rapporti tra ebraismo, cristianesimo e islam.
 
A cura di Biblia associazione laica di cultura biblica di Firenze, Istituto Gramsci e Gruppo SAE di Ferrara

Conferenze e ConvegniLunedì 15 gennaio 2024, ore 17

Disputa sulle indulgenze. Una sfida accademico-teologica dal 1517 a oggi

Conferenza a cura di Guido Dall’Olio e Marco Pellegrini

Introduce Marcello Girone Daloli
  
La pubblicazione delle Novantacinque Tesi di Lutero nel 1517 gettò tutta la Germania in un subbuglio di cui sono ben afferrabili gli echi ancor oggi. Ecco perché è possibile a un gruppetto di storici di qualificata competenza provare a rievocare l’atmosfera di infuocato dibattito che si scatenò fra avversari e difensori della Chiesa tradizionale, quando a Wittenberg il frate contestatore osò esporre con lucida nettezza tutte le ragioni per cui le indulgenze dovevano essere considerate una truffa da rispedire al mittente. Crollò di colpo tutta l’impalcatura pastorale e teologica della vecchia Chiesa medievale, mentre si fece largo un nuovo modo di concepire il rapporto uomo-Dio, specialmente nella sua connessione con il problema della salvezza.
 
Guido Dall’Olio insegna storia moderna all’Università di Urbino Carlo Bo; è autore di studi su eresia e inquisizione nell’Italia del Cinquecento, oltre che su esorcistica e caccia alle streghe. Con Carocci editore ha pubblicato Martin Lutero (2017) e Nella valle di Giosafat. Giustizia di Dio e giustizia degli uomini nella prima età moderna (2021).
Marco Pellegrini è professore ordinario di Storia rinascimentale e moderna all’Università di Bergamo. Specialista di Umanesimo e di Rinascimento, è autore di numerosi studi tra cui: Religione e umanesimo nel primo Rinascimento (Firenze, Le Lettere, 2012); Umanesimo. Il lato incompiuto della modernità (Brescia, Morcelliana, 2015); Nella terra del genio. Il Rinascimento, un fenomeno italiano (Roma, Salerno Editrice, 2021). Si è occupato anche di storia della Chiesa, pubblicando Savonarola (Roma, Salerno Editrice, 2020) e Il papato nel Rinascimento (Bologna, Il Mulino, 2023).
 
Per il ciclo “Incontri con la Spiritualità Applicata”
Scarica locandina incontri primo trimestre 2024: gennaio, febbraio, marzo 2024
 

Conferenze e ConvegniMartedì 16 gennaio 2024, ore 17

I Romani nel Delta del Po

“Vico Aventino”, “Vinco haventia”, Voghenza: un antico “vicus” lungo il Sandalo

Conferenza di Alberto Andreoli, per il ciclo “Archeologia in Biblioteca” (decima edizione)

La zona rivierasca del basso Po, interessata in età classica dalle esperienze urbane di Adria e Spina, dopo un certo ma insufficientemente documentato periodo gallico, tra la fine del III e l’inizio del II secolo a.C. entrò a far parte del dominio di Roma. Il processo di “romanizzazione” seguito alla conquista fu condizionato dall’instabilità del quadro ambientale. Nel territorio corrispondente all’attuale pianura ferrarese si attestò un popolamento sparso, costituito da realtà insediative di ridotte dimensioni (villae, vici, pagi), ancorate sulle emergenze naturali più stabili (dossi, gronde fluviali, cordoni dunosi litoranei).
Probabilmente il principale centro vicano dell’areale è stato individuato a una quindicina di chilometri a sud-est di Ferrara, presso Voghenza, frazione nel Comune di Voghiera. In tale località, ignorata dalle fonti antiche, agli sporadici e casuali rinvenimenti del passato, che sollecitarono l’interesse antiquario non solo locale, sono succedute a partire dagli anni Cinquanta del secolo scorso programmate e accurate esplorazioni archeologiche. Puntuali studi interdisciplinari hanno reso possibile la ricostruzione del quadro ambientale antico e comprensibile il carattere dell’insediamento, posto sulle rive del paleoalveo di un’antica divagazione padana, frequentato almeno dal IV-III secolo a.C. La ricca documentazione epigrafica disponibile ha consentito di valutare la composizione sociale, lo status economico e le ascendenze culturali della popolazione.
A quello che forse è stato “l’unico centro amministrativo divenuto autonomo nella tarda età imperiale tra i rami dell’antico Po” (N. Alfieri) e in cui si sono riconosciute le “radici cristiane di Ferrara” è dedicato il ciclo di tre incontri mensili (16 gennaio, 27 febbraio, 25 marzo) della decima edizione di Archeologia in Biblioteca.

A cura della Società Dante Alighieri – Comitato di Ferrara APS

Incontro con l’autoreMercoledì 17 gennaio 2024, ore 17

1842

Presentazione del romanzo di Moreno Po

Ferrara, Faust Edizioni, 2023 (collana di narrativa ‘I nidi’)
Presenziano Daniela Fratti e Fausto Bassini

Nel settembre ancora tiepido dell’anno 1842 il viaggio di un giovane «cannarino», dal ducato di Modena al Lombardo-Veneto asburgico, viene fermato da un imprevisto intoppo burocratico alla dogana pontificia di un minuscolo paese sperduto tra le Valli del Burana, in quel lembo di pianura fra Po, Secchia, Reno e Panaro ancora indeciso se essere terra o acqua, ma dove acqua e terra si contendono, da sempre, il destino degli uomini. Sarà per lui l’occasione di incontrare nuove storie, strane e differenti; storie che non avranno mai posto nella Storia; vicende simili a molte altre, senza le quali la storia di molti di noi sarebbe stata forse diversa. O, semplicemente, non sarebbe stata.

Moreno Po è nato a Pilastri di Bondeno nel settembre del 1953, la domenica del patrono. Vive a Bondeno. Nella sua più che quarantennale vita professionale di architetto ha pubblicato numerosi saggi e articoli sulla protezione e valorizzazione del paesaggio, sulla pianificazione territoriale strategica, sull’utilizzo delle risorse UE per lo sviluppo dell’economia locale. Suoi brevi racconti sono già comparsi su due antologie dedicate al Po (inteso come fiume). Per i tipi di Faust Edizioni hanno visto la luce due romanzi con protagonista la giornalista-detective padana Claire Fordiani: L’Ortolano del Gamberone (2021) e L’enigma di corso Riviera (2022).

A cura di Faust Edizioni

Conferenze e ConvegniGiovedì 18 gennaio 2024, ore 17

Jules Verne fra sogni e profezie. Ma chi era davvero il Capitano Nemo?

Conferenze dei Giovedì di Psicologia – Anno XVII, Secondo Giovedì

A cura di Stefano Caracciolo, Professore Ordinario di Psicologia Clinica, Università di Ferrara

Nelle fasi iniziali e più primitive della sua storia, il genere Homo Sapiens ha elaborato teorie cosmogoniche sull’origine dell’universo e sulla nascita dell’umanità: la narrazione del mito delle origini dal Chaos, come nel libro della Genesi, nella Teogonia del poeta greco Esiodo o nella leggenda induista di Brahma come demiurgo. Ma il pensiero primitivo, alla base delle credenze magiche e superstiziose, ha un posto preciso nello sviluppo psicologico, collocandosi nelle fasi infantili dello sviluppo cognitivo. Solo con la adolescenza l’uscita dal pensiero concreto e primitivo apre gli orizzonti alle ipotesi logico-deduttive, organizzate a partire dalle acquisite capacità di astrazione: “E se fosse possibile viaggiare a velocità della luce?”; “E se fosse possibile comunicare con civiltà extraterrestri?”; “E se fosse possibile viaggiare nel tempo?”. Lo spazio del l’ipotesi fantascientifica, tipicamente adolescenziale, esce a questo punto dalle dimensioni infantili della fiaba e si proietta nei tentativi di immaginare altre realtà, altre civiltà, altri mondi, in un impeto di creatività immaginativa che spesso confina con la realtà e, quasi prodigiosamente, la anticipa. Queste sono dunque le radici psicologiche delle prime storie di fantascienza in ambito letterario, dai Viaggi Straordinari di Jules Verne, che si può a ben diritto considerare uno dei ‘padri’ della fantascienza, ai racconti e romanzi di Herbert G.Wells, ad alcuni scritti di E.A.Poe e di Jack London. La cosiddetta ‘science-fiction’, nata negli USA, ha successivamente promosso innumerevoli sviluppi delle ‘amazing stories’ (storie che stupiscono), passate poi sugli schermi del cinema e su quelli televisivi. La caratteristica fondamentale dell’impatto emotivo della fantascienza, infa tti, è proprio quella dello ‘stupore’, certamente la meno nota e studiata delle otto emozioni fondamentali secondo le classificazioni delle emozioni di Plutchik.
E lo stupore caratterizza infatti tutte le opere di Jules Verne (1828-1905), dai viaggi in aerostato (Cinque Settimane in Pallone) alla esplorazione degli abissi oceanici (20.000 Leghe sotto i Mari) o delle viscere della terra (Viaggio al Centro della Terra) o alle esplorazioni spaziali (Dalla Terra alla Luna), avventure condotte spesso con metodi e veicoli ancora di là da venire, come sottomarini, motori elettrici o collegate comunque ad una visione del futuro e del progresso trionfante, tipico del positivismo ottocentesco. Ma come si intersecano i suoi viaggi meravigliosi con la sua vita, quasi del tutto confinata nella Francia di Napoleone III e nella provincia francese? Quali riflessi troviamo nella sua opera delle sue vicende personali? Chi o che cosa si nasconde dietro la figura più enigmatica fra i suoi personaggi, il Capitano Nemo, che unico compare in tre dei suoi romanzi in una epopea tanto incompiuta quanto affascin ante? Le risposte a questi ed altri interrogativi, che appartengono al campo affascinante della psicobiografia, ci consentiranno di riesplorare le sue opere, e non solo quelle più famose, alla luce della sua vita e della sua personalità.

Per il ciclo “Anatomie della mente”, anno XVII

Conferenze e ConvegniVenerdì 19 gennaio 2024, ore 17

Mafie e territorio

Lectio magistralis di Federico Varese

Introduce Nicola Alessandrini (Istituto Gramsci di Ferrara), con presentazione del ciclo di incontri “Riflessioni sull’ambiente. Più lento, più profondo, più dolce”

“In questa lezione, non mi soffermerò tanto sui reati ambientali commessi dalle mafie, ma sul rapporto imprescindibile delle mafie con un territorio. Argomenterò che queste organizzazioni criminali sono sui generis, in quanto sono forme di governo di comunità e di mercati e nascono in relazione alla transizione al capitalismo. Si farà riferimento a casi tradizionali, come la Sicilia, e a territori nel Nord del mondo, come alcune città del Regno Unito e dell’Italia del Nord, e all’America Latina, per finire con la breve disanima di come la lotta alla mafia per lo più non intacca le sua capacità di governo locale.
La lezione si basa su ricerche in corso del mio progetto europeo (advanced Grant) CRIMGOV, finanziato da European Research Council”
.

Nato a Ferrara, Federico Varese è professore di Criminologia e Direttore del Dipartimento di Sociologia dell’Università di Oxford, e Senior Research Fellow del Nuffield College, Oxford. Ha diretto la rivista «Global Crime» e scritto per il «New York Times» e il «Times» di Londra. Collabora con il «Times Literary Supplement» e «la Repubblica». Tra le sue principali opere spiccano The Russian Mafia (2001), Mafie in movimento (Einaudi 2011), Vita di mafia (Einaudi 2017) e La Russia in quattro criminali (Einaudi 2022).

Per il ciclo “Riflessioni sull’ambiente”, a cura dell’Istituto Gramsci di Ferrara
Locandina: ciclo_riflessioni_sull_ambiente_2024_in_ariostea.pdf

Conferenze e ConvegniSabato 20 gennaio 2024, ore 9

I dieci anni di ApertaMente: l’officina del sapere

Decima edizione della rassegna di incontri su attualità, letteratura e storia

Interventi di Oscar Ghesini, Claudia Cavicchi, Carmen Giarratana, Alessandro Moretti e Michele Ronchi Stefanati

L’Istituto di Istruzione Superiore “Luigi Einaudi” di Ferrara organizza da dieci anni un ciclo di conferenze e incontri, aperti a studenti e cittadinanza, con prestigiose personalità di vari ambiti del sapere e del lavoro, culturale e non: giornalisti, scrittori, poeti, critici cinematografici, medici, musicisti, divulgatori scientifici, imprenditori. In occasione del Decennale, che ricorre quest’anno, ripercorriamo con i docenti curatori le tappe fondamentali di questo straordinario percorso, dalle origini a oggi e svelando i progetti futuri.

Oscar Ghesini, ferrarese, insegna Lingua, Letteratura italiana e Storia nella scuola pubblica di istruzione secondaria superiore. Si è laureato in Materie letterarie e in Lettere moderne presso l’Università degli Studi di Ferrara. Ha un diploma di specializzazione biennale in Didattica, programmazione e valutazione scolastica. Dal 2011 è in cattedra presso l’Istituto “Luigi Einaudi” di Ferrara. Prima di dedicarsi all’insegnamento ha lavorato come giornalista sportivo, collaborando con giornali, radio e tv locali. Ha pubblicato racconti e saggi brevi di ambito storico e letterario su riviste cittadine e i volumi La Gazzetta ferrarese: percorsi critico-letterari (1848-1899) (Liberty house, 1999), Le identità sospese (Arsstudio C., 2003) e La S.P.A.L. dalla nascita al campionato 1924-1925” (Lulu.com, 2023), il primo di una collana intitolata “La S.P.A.L. dalle ori gini al secondo dopoguerra” prevista in quattro volumi.

Claudia Cavicchi, nata a Ferrara. Dopo il conseguimento della laurea in Lettere Classiche presso l’Università di Bologna, ha insegnato per alcuni anni latino e greco presso il liceo classico L. Ariosto di Ferrara. Dal 1987 è stata docente di Lettere presso l’Istituto Professionale “L. Einaudi” di Ferrara, dove è stata responsabile di vari progetti di arricchimento dell’offerta formativa (Premio 8 marzo, Cinema e teatro, Progetto Apertamente, Eventi culturali vari).

Carmen Ada Giarratana si laurea in Lettere Moderne presso l’Università degli studi di Catania. Frequenta la scuola di Specializzazione per l’Insegnamento Secondario a Ferrara, conseguendo l’abilitazione per le scuole secondarie di primo grado e gli istituti professionali e tecnici. Ha insegnato in provincia di Padova in diverse scuole secondarie di primo grado e conseguito il ruolo. Nel 2015 ha ottenuto il passaggio di ruolo negli istituti tecnici. Attualmente è docente di italiano e storia presso l’IIS “L. Einaudi” di Ferrara.

Alessandro Moretti è docente di ruolo di lettere presso un Istituto d’Istruzione Superiore di Ferrara. È stato collaboratore di vari quotidiani locali. Negli anni passati si è dedicato non solo alla poesia, ottenendo numerosi riconoscimenti in concorsi nazionali e internazionali, ma anche agli studi storici, alla prosa e alla saggistica. I suoi studi e i suoi lavori sono pubblicati in diversi volumi e in riviste del settore. È stato membro della Giuria letteraria sia della IV edizione nazionale 2008 del “Premio Gianfranco Rossi per la giovane letteratura”, sia della VII edizione 2009 del premio “San Maurelio”. È stato tra i fondatori nel 1999 del “Gruppo Scrittori Ferraresi”. Da alcuni anni si occupa di vari progetti letterari all’interno delle scuole.

Michele Ronchi Stefanati, PhD, è insegnante e studioso di letteratura. Ha studiato letteratura italiana, letteratura latina e cinema nelle università di Bologna, Londra (UCL) e Cork (UCC). Nel 2013 si è laureato in filologia italiana con una tesi sulle intertestualità ariostesche nelle tre edizioni dell’Orlando furioso. Ha pubblicato diversi saggi, in italiano e in inglese, su riviste scientifiche e curato il volume Gianni Celati. Traduzione, tradizione e riscrittura (Aracne, 2019). Ha organizzato il convegno internazionale “Gianni Celati. Translation, Tradition, Rewriting”, tenutosi a Dublino e a Cork nel 2016, a cui ha partecipato lo stesso Celati. Dal 2013 al 2016 ha insegnato lingua e letteratura italiana all’Università di Cork. È intervenuto in diversi convegni internazionali, nelle università di Oxford, Cambridge, Trinity College Dublin, Zurigo, Innsbruck, e ha tenuto lezioni nelle università di Bergamo e Innsbruck, collaborando inoltre con l’Istituto italiano di cultura di Dublino. Insegna oggi lingua e letteratura italiana e storia negli istituti professionali di Ferrara.

A cura dell’Istituto di Istruzione Superiore “Luigi Einaudi” di Ferrara, in collaborazione con il Servizio Biblioteche e Archivi

Conferenze e ConvegniLunedì 22 gennaio 2024, ore 17

LE AMICHE INQUIETE

Conversazione sulle figure femminili nel cinema di Michelangelo Antonioni degli anni cinquanta

Conferenza di Andrea Malaguti (University of Massachusetts), in dialogo con Alessandra Calanchi (Università di Urbino)

A pochi anni dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, mentre l’Italia cerca una sua rifondazione culturale e il suo cinema propone quindi una serie di figure femminili positive e coerenti, Michelangelo Antonioni, coi suoi primi film, ritrae invece dei personaggi femminili più sfaccettati e complessi, che mettono in discussione la percezione sociale delle donne e la loro immagine cinematografica. Paola in “Cronaca di un amore” (1950), Clara Manni ne “La signora senza camelie” (1953) e le cinque torinesi de “Le amiche” (1955) sono “la faccia attiva della crisi” (Giorgio Tinazzi), una crisi che, anche dopo anni di trasformazioni cruciali, riverbera in qualche modo anche nella società italiana di oggi.

Andrea Malaguti insegna Italian and Film Studies alla University of Massachusetts ad Amherst, negli Stati Uniti. Si è occupato molto di narrativa e di poesia del Novecento, soprattutto di Giorgio Caproni, e di Michelangelo Antonioni, con un volume che dà un po’ origine alla conversazione: Straniere a se stesse: figure femminili e stilistica visuale nel cinema di Michelangelo Antonioni degli anni cinquanta (Galaad, 2018).

Alessandra Calanchi (PhD) è stata per oltre vent’anni docente di Letteratura e Cultura Angloamericana presso l’Università degli Studi di Urbino Carlo Bo. Studiosa di crime fiction e di sound studies, ha pubblicato diversi saggi e volumi e partecipato a numerosi convegni internazionali. Si è occupata di cinema in American Movies Mon Amour (Oakmond, 2020, con Postfazione di Andrea Malaguti) e di romanzo utopico in Trent’anni su Marte. Contro-narrazioni dell’invasione aliena (Mimesis, 2023). Attualmente lavora come traduttrice e ricercatrice indipendente, affidando i suoi pensieri e progetti alla rivista online “Giro di vite. Segnali dalle città invisibili” e al canale youtube https://www.youtube.com/@donnechevengonodamarte.

A cura del Servizio Biblioteche e Archivi

Incontro con l’autoreMartedì 23 gennaio 2024, ore 17

Alida Valli, da Pola ad Hollywood e oltre

Conversazione sul libro curato da Alessandro Cuk

Venezia, Alcione Editore, 2016
Ne parla con il curatore Paolo Micalizzi, critico e storico del Cinema
 
Il libro racconta il percorso artistico di Alida Valli, nata a Pola nel 1921. La sua prima partecipazione cinematografica è avvenuta nel 1936, l’ultima nel 2002, attraversando gran parte del Novecento. Nell’arco di più sessant’anni ha partecipato a 109 film, una quindicina di sceneggiati e serie Tv e un notevole numero di spettacoli teatrali. Un’attrice versatile e internazionale che ha lavorato, tra l’altro, con registi come Alfred Hitchcock, Carol Reed, Mario Soldati, Luchino Visconti, Michelangelo Antonioni, Claude Chabrol, Pier Paolo Pasolini, Bernardo Bertolucci, Valerio Zurlini, Dario Argento, Giuseppe Bertolucci, Margarethe von Trotta.
 
Alessandro Cuk, nato a Venezia, è giornalista e critico cinematografico. Vicepresidente nazionale del CINIT-Cineforum Italiano collabora all’attività dell’associazione attraverso l’organizzazione di incontri e rassegne sul cinema, la conduzione di dibattiti, gli incontri con le scuole, la collaborazione alle riviste e alle attività dei festival. È anche vicepresidente dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia con la quale segue attività di carattere storico e culturale, in particolare sui temi del cinema e del teatro.
Tra le numerose pubblicazioni realizzate si possono segnalare: Guida agli attori giuliano dalmati (2012)Cuori senza frontiere: il cinema del confine orientale (2016), La città dolente (2020), La trilogia istriana nel cinema di Franco Giraldi (2021) e Italo Svevo tra cinema e letteratura (2022).

Invito alla letturaMercoledì 24 gennaio 2024, ore 17

Jo March e le sue sorelle: perché “Piccole donne” ci piace ancora?

Conferenza di Anna Scacchi (Università di Padova)

Per il ciclo di incontri “Testo e contesto”

A più di centocinquanta anni dalla sua prima pubblicazione, Piccole donne, della scrittrice americana Louisa May Alcott, continua ad attrarre l’attenzione del pubblico, come dimostrano le numerose nuove edizioni del volume, le frequenti ritraduzioni e gli adattamenti cinematografici e televisivi. Vero e proprio long-seller come solo i grandi classici della letteratura riescono a essere, Piccole donne, ambientato nella Nuova Inghilterra della Guerra civile e profondamente influenzato dai valori democratici della élite intellettuale trascendentalista, riesce a parlare alle giovani donne del mondo occidentale contemporaneo come se fosse stato appena scritto.

Anna Scacchi insegna Letteratura americana all’Università di Padova. Si occupa di ideologia della lingua nazionale negli Stati Uniti, ideologia domestica e letteratura nell’Ottocento americano, maternità e femminismo (in particolare Margaret Fuller e Charlotte Perkins Gilman), autobiografia, letteratura afroamericana e letteratura per l’infanzia, memoria contemporanea della schiavitù. è autrice del volume A una voce sola. Il racconto della storia in “Benito Cereno” di Herman Melville (2000) e curatrice di diversi volumi collettanei dedicati alla letteratura per l’infanzia negli Stati Uniti, ai rapporti madre-figlia nella letteratura americana e alle questioni razziali negli Stati Uniti e in Italia.

A cura dell’Associazione Amici della Biblioteca Ariostea

Conferenze e ConvegniGiovedì 25 gennaio 2024, ore 17

LE ‘MACCHIE’ DI GIOVANNI FATTORI

Conferenza di Daniela Cappagli (Direttivo Istituto Gramsci di Ferrara)

Giovanni Fattori è uno straordinario artista, protagonista della famosa stagione pittorica cosiddetta della ‘macchia’ e dei ‘Macchiaioli’. È anche un importante interprete del naturalismo verista che ha caratterizzato la pittura della seconda metà dell’‘800 sino alle soglie del ventesimo secolo. Il contributo di Fattori nella stagione macchiaiola si è rivelato fondamentale come espressione di un nuovo modo di rappresentare la storia, quella legata alla nascita della nazione italiana. Fattori ha la capacità rara di far sentire la vastità degli spazi e la solennità dei tempi anche in quadri di piccole dimensioni: accanto ai suoi bellissimi soldati a cavallo e ai suoi intensi ritratti dipinge soggetti naturalistici e campestri: cavalli, bovi, contadini particolarmente espressivi, figure imperturbabili incorporate al cielo e alla terra. Così l’artistica visione del Fattori assume un tono morale significativo e austero, profondamente umano.Per il ciclo “I colori della conoscenza. Linguaggi, Arti, Scienze”, a cura dell’Istituto Gramsci di Ferrara
Gli incontri hanno valore legale di corso di formazione-aggiornamento ai sensi del DM prot. n. 802 del 19/6/2001, DM prot. n. 10962 dell’8/6/2005. Ai docenti iscritti verrà rilasciato attestato di frequenza e agli studenti iscritti attestato per accedere al credito formativo (info: gramsciferrara@gmail.com)
Scarica locandina: incontri gennaio-maggio 2024

Incontro con l’autoreLunedì 29 gennaio 2024, ore 17

Primo Levi

Presentazione del libro curato da Alberto Cavaglion

Roma, Carocci Editore, 2023
Dialogano con il curatore il Rav. Luciano Meir Caro, Martina Mengoni e Luca De Angelis
 
Orientarsi nella vastissima bibliografia su Primo Levi è un’impresa impossibile. Il volume indica una possibile sintesi, avvalendosi del contributo di studiosi già affermati che, insieme a giovani esordienti, offrono un primo bilancio su quanto è stato fatto e quanto ancora resta da fare per illuminare un prisma complesso. Accanto all’analisi di singole opere, sono stati enucleati i nodi problematici intorno ai quali persistono interpretazioni contrastanti fra loro: dal rapporto con l’ebraismo e lo Stato d’Israele alla funzione di Dante; dal ruolo del testimone – cioè la figura del superstite esaminata nell’arco di un mezzo secolo di scritture, da Se questo è un uomo a I sommersi e i salvati –, fino all’uso delle fonti classiche, della Bibbia e dei miti.
 
Alberto Cavaglion insegna Storia dell’ebraismo all’Università degli Studi di Firenze. Tra le sue pubblicazioni, Decontaminare le memorie. Luoghi, libri, sogni (Add editore, 2021); La misura dell’inatteso. Ebraismo e cultura italiana 1815-1988 (Viella, 2022); “L’astuto imbecille” e altri scritti su Italo Svevo (Edizioni di Storia e Letteratura, 2023) e, con Carocci editore, Verso la Terra promessa. Scrittori italiani a Gerusalemme da Matilde Serao a Pier Paolo Pasolini (2016); Primo Levi: guida a Se questo è un uomo (2020)
 
A cura dell’Associazione Bondeno Cultura

Incontro con l’autoreMartedì 30 gennaio 2024, ore 17

GIARDINI. L’arte della natura da Babilonia all’ecologia urbana

Presentazione del libro di Mariella Zoppi

Roma, Carocci editore, 2023
Dialoga con l’autrice Gianni Venturi, con introduzione di Paola Roncarati
 
Un viaggio, nel tempo e nello spazio, attraverso l’affascinante storia del giardino, nella inesausta ricerca di un ideale di bellezza dell’abitare. Un viaggio che oggi travalica tutte le tradizionali linee identitarie, in un’epoca di spostamenti di massa, nell’auspicata necessità di nuove basi armoniche del vivere comune e verso il ritorno ad un sacrale dialogo con la natura. L’hortus conclusus, oggi, deve apparire definitivamente permeabile.
 
Mariella Zoppi è architetta e professoressa emerita di Architettura del paesaggio all’Università degli Studi di Firenze. Ha progettato piani urbanistici, parchi e giardini in Italia e all’estero e ha insegnato alla Berkeley University (CA) e alla Zhejiang Normal University. Fra le sue pubblicazioni si ricordano: Progettare con il verde (3 voll., Alinea, 1989-92), Storia del giardino europeo (Laterza, 1995), Le voci del giardino storico (Pontecorboli, 2015), Paesaggi d’autore in Toscana (Aska, 2018), Zhejiang: il tempo e le acque (Aska, 2019) e I giardini di Boboli. Una passeggiata nella storia (Pontecorboli, 2020).
 
A cura del Garden Club di Ferrara

Incontro con l’autoreMercoledì 31 gennaio 2024, ore 17

Il profilo criminologico dei gerarchi nazisti

Presentazione del libro di Antonio Leggiero

Milano, Mursia Editore, 2023
 
«Non mi difendo contro accusatori ai quali nego il diritto di accusarmi e di accusare i miei compatrioti. Non mi difendo contro colpe che interessano gli affari interni della Germania, che non devono riguardare gli stranieri. Non protesto contro dichiarazioni che toccano il mio onore e l’onore dell’intero popolo tedesco, considero anzi tali rimproveri, da parte dell’avversario, come titolo d’onore. Ho avuto la fortuna di vivere molti anni della mia vita a fianco di uno degli uomini più grandi che il mio popolo abbia espresso nel corso della sua storia millenaria. Anche se lo potessi, non vorrei cancellare questo periodo della mia esistenza. Sono felice e orgoglioso di aver fatto il mio dovere come tedesco, come nazionalsocialista, come fedele del Führer. Non rimpiango niente. Se dovessi ricominciare, agirei nello stesso modo: anche sapendo che alla fine della mia vita mi aspetta il rogo. Poco mi importa di ciò che possono farmi gli uomini. Comparirò davanti all’Onnipotente. È a lui che debbo rendere conto, e so che mi assolverà»:  si apre con queste farneticanti parole pronunciate da Rudolf Hess, l’ex delfino del Führer, la prefazione dell’opera di Antonio Leggiero, parole che fanno sorgere spontanea la domanda se si tratti dell’ultima, definitiva dimostrazione di una lucida follia o dell’estremo escamotage di un uomo che ha perso tutto e sta cercando disperatamente soltanto di salvarsi la vita.
Partendo da un minuzioso lavoro di ricerca, il libro ci fornisce un’analisi tecnica, approfondita e particolareggiata della personalità criminale dei più importanti gerarchi nazisti (Rudolf Hess, Hermann Göring, Heinrich Himmler, Joseph Goebbels, Martin Bormann, Albert Speer, Reinhard Heydrich, Alfred Rosenberg, Hans Frank e Julius Streicher), grazie a una metodologia di indagine che consente di arrivare all’elaborazione del profilo socio-psico-criminologico di ognuno di loro.
Come dice l’autore «Si cerca di capire quali esseri umani abbiano potuto compiere e perpetrare – in modo lucido e pianificato – lo sterminio di milioni di altri individui, predisponendo e organizzando la più terrificante e spietata macchina di morte mai realizzata nella storia dell’uomo».
 
Antonio Leggiero (Tufo, Avellino 1967), criminologo, avvocato e docente in Criminologia presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università Pegaso, è ricercatore storico e collabora con svariati quotidiani, riviste scientifiche, giuridiche, storiche e culturali in genere.

A cura del Servizio Biblioteche e Archivi

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Analfabeti

Fonte: Massimo Fini

Il Telegraph, prestigioso quotidiano britannico, ha 750mila abbonati e 300mila copie vendute in edicola. Lo Spectator oltre 100mila abbonati. In Gran Bretagna, a quanto pare, si leggono ancora i giornali. Il Corriere vende 246mila copie, la Repubblica circa 150mila. Vent’anni fa il Corriere vendeva 723mila copie, la Repubblica 637mila. Dieci anni dopo, il Corriere era sceso a 500mila copie, la Repubblica a 450mila. Mediamente una perdita per i due principali quotidiani italiani del cinquanta percento. Non si conoscono i dati delle rispettive tirature, che sono ovviamente superiori alle vendite, ma sulle quali non si può fare alcun conto perché entrambi i quotidiani ti vengono sbattuti in faccia nei grandi alberghi e sui treni. Del resto, a parte questi dati statistici, sono le edicole a parlare. Nella mia zona, piazza Repubblica a Milano, media borghesia, c’erano cinque edicole. Oggi si sono ridotte a due, una storica e un’altra di un coraggioso bangla. Ma i loro introiti non si basano sulla vendita dei giornali, bensì su vari tipi di gadget e sugli abbonamenti tramviari e ferroviari. Il bangla poi non ha nemmeno tutti i giornali, segno di una distribuzione stolidamente lacunosa: alcuni non glieli mandano. Così un giorno apre e quello dopo è costretto a chiudere.

È ovvio che un giovane, se vuole avere qualche notizia, non legge i giornali, ma si abbevera al digitale, che sta distruggendo il giornalismo di carta stampata. Entro due anni il New York Times sarà solo in digitale. E siccome quel che succede negli States arriva rapidamente anche in Italia, noi saremo in breve nella stessa situazione.

Un fenomeno analogo, o quasi, molto curioso, si ha con i libri. Le case editrici pubblicano un’infinità di titoli l’anno, ma tutti i dati statistici dicono che i lettori sono sempre di meno. È scomparso, per ragioni anagrafiche, il “forte lettore”, quello che leggeva un centinaio di libri l’anno. In compenso ci sono più autori che lettori, non c’è quasi nessuno in Italia che non abbia scritto almeno un libro. Come fanno le case editrici a ripagarsi se i lettori non ci sono? Puntano, nella massa, su un best seller che compensi l’infinità dei libri rimasti invenduti.

fumetto, Uncategorized

Comix

Tutte le avventure di Calvin & Hobbes in 10 splendidi volumi cartonati.

È l’edizione definitiva, in 10 volumi da collezionare, che raccoglie per la prima volta tutte le strisce e le tavole domenicali in ordine cronologico, così come è avvenuta sui quotidiani statunitensi fra il 1985 e il 1995.

fantascienza

Fantanews Delos Digital

Era il novembre del 1994 quando usciva il primo numero di Delos Science Fiction. All’epoca internet significava ancora email, ftp, o cose strane oggi dimenticate, il “world wide web” era una novità ed erano pochi a riuscire a utilizzarlo. Delos infatti era distribuito tramite “bbs” (avete presente i gruppi Facebook? Una specie, ma ti ci collegavi via telefono, col modem), solo nell’aprile dell’anno dopo, col numero 5, sarebbe andato su un sito web, e solo nel 1997 avrebbe avuto il suo indirizzo, su Fantascienza.com.
Questo mese Delos ha pubblicato il numero 250, curato – come ormai avviene da tanti anni, dal numero 98 in poi – da Carmine Treanni. Un traguardo che ben poche pubblicazioni di fantascienza in Italia hanno raggiunto; e Delos rimane comunque (fino a prova contraria, ma così ci risulta) la più antica testata online italiana ancora in attività.
L’anno prossimo Delos compirà trent’anni, mentre quest’anno il suo editore, l’Associazione Delos Books, ne ha compiuti venti; Delos Digital invece ne compie dieci, con il primo gruppo di ebook usciti il 1 ottobre 2013.
E poi c’è il numero 100 della collana Fantasy Tales, ora curata da Monica Serra, e tra una decina di giorni uscirà il numero 100 della nostra collana di libri stampati Convoy, con un romanzo che esce oggi in ebook e che farà molto parlare di sé, il thriller La genesi del male. Convoy è una collana un po’ finta, nel senso che è un grande contenitore in cui è finito un po’ ogni genere di libri, ma il numero cento comunica in modo abbastanza chiaro una cosa: Delos Digital è ormai da tempo anche “Delos carta”.
E beh, alla fine che dire? concediamoci un “tanti auguri a noi!”

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Biblioteca Ariostea

Martedì 28 novembre 2023, ore 17AMOR NELLO SPECCHIO. Commedia

Presentazione dell’edizione integrale della commedia in cinque atti di Giovan Battista Andreini (Parigi, Nicolas della Vigna, 1622) curata da Dino FinettiLeggi tutto

Mercoledì 29 novembre 2023, ore 17Un anno con Dante. Diario di lettura

Presentazione del libro di Alessandra MantovaniLeggi tutto

Giovedì 30 novembre 2023, ore 17Arthur Rimbaud e la sua Africa. Metamorfosi di un poeta maledetto

Presentazione del libro di Sandro TiriniLeggi tutto

Venerdì 1 dicembre 2023, ore 17Vivere il Patrimonio UNESCO: “Ferrara, città del Rinascimento, e il suo Delta del Po” (seconda edizione)

Conferenza di Alberto AndreoliLeggi tutto

Sabato 2 dicembre 2023, ore 11PIETRE DI PASSO

Presentazione del libro di poesie di Angelo Andreotti (1960-2023) Leggi tutto

Lunedì 4 dicembre 2023, ore 16Tra carte e libri. Il mestiere dell’Archivista e del Bibliotecario oggi

Giornata di studioLeggi tutto

Martedì 5 dicembre 2023, ore 17, Sala AgnelliUN DISORDINATO ORDINE. Dove trovo le parole che cerco.

Presentazione del libro di Emanuele “Il Pederz” PederziniLeggi tutto

Martedì 5 dicembre 2023, ore 17, Teatro AnatomicoPer sempre Lucrezia

Lettura scenica di alcune tra le più suggestive lettere scritte da Lucrezia BorgiaLeggi tutto

Progetti